Fuori
inquieto
scuote la pioggia
a falcidiare
questo mazzo
di rose lattee
ch'era per te.
Mi scaraventi con l'odio
di non rincontrarmi
lasciandomi crollare
al tuo uscio.
l'incomprensione
delle mie frasi
delle tue parole
impazziti nel vento
vorticoso d'amore.
Or ora, che sono il ripudio
delle tue certezze
accordo nuovamente
la mia chitarra
rimpadronire quelle tue serate
di mie serenate.
Ti getto ancora rose
rosse, aggiornate
al tuo ballatoio
ma ricadono neri petali
sgualcire la mia febbre
che fu.