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Pubblicata il 11/06/2004
seguo i passi
del dolce essere
estrapolati dal sapore
della vita

sono ammaliato
dalle sue mani
che dovrebbero stringer
l'anima dell'intero mondo

se l'inutile vanita'
dovesse accorgersene,
di lampi e di tuoni
si vestirebbe la notte

mi perdo nella scia
di quest'essenza
dal superbo sapore
e proseguo nel cammino

ad arrivar sino
all'alba
ad ammirar sino
al tramonto

le belle note
di quest'umanita'
che non vuol piu' apparire
in un banale gioco di specchi....


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La strofa di chiusura è di una bellezza sconvolgente, speriamo tu abbia ragione sull'affrancamento dalla finzione legata all'immagine.

il 11/06/2004 alle 19:12

...come un cerbiatto
rivela tutta la sua dolcezza
da espandere

L.

il 11/06/2004 alle 21:31