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Pubblicata il 10/06/2004
ho brindato alla mia solitudine
ed ora tutto è così confuso,
la mia mente sembra lacerarsi.

le mie labbra bruciano,
gocce di nettare hanno bagnato la mia pelle
e le mie mani hanno l'odore della perdizione.

sonno, RAPISCIMI in questa notte
di oscuri e vani tentativi,
ora che la penna diviene un peso insostenibile
e il respiro sempre più affannoso.

ho un mare di tristezza nel quale annegare
ed un ponte con l'amore così instabile e fluttuante...

una voragine priva d'eco,
un sogno senza risveglio.

ho brindato, sola, alla mia solitudine
e non v'erano calici nè commensali.

la mia bocca avida cercava il suo ristoro
ed un fiume irrequieto ed ignaro percorreva
le lungha vie dell'anima.

gocce hanno bagnato la terra,
gocce hanno infiammato il mio volto,
ma i miei occhi continuano a guardare l'ossesione,
glabra di pudore,
che mi fiorisce intorno.

CULLAMI, dolce sorgente, ADDORMENTAMI
in questa dimora di chiodi infetti,
riposo e morte avrò fra le tue braccia
e una scabrosa sorte sarà la mia feconda prigione.

ecco, il calore si fa strada sul mio seno
bianco e selvaggio,
percorre la mia schiena demolita dal dolore.

cade tutto ciò che ho tra le mani
e i pensieri si fanno sempre più pesanti.

SORREGGI, mano, il battello leggero
che viaggia su questo candido oceano di carta
e tu, stordimento dei sensi,
RIPARAMI dall'insoddisfazione di questa mia vita,
vergine di vita.

amico buio SCENDI su di me il tuo vello argentato
e ancora CULLAMI cielo incantato,
anche se non avrò più risvelgio,
anche se questo sarà il mio ultimo e penoso pensiero.

10/02
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Semplicemente grandiosa, una poesia che trasuda afflato poetico e grande umanità nella coraggiosa introspezione al cospetto della solitudine.

il 10/06/2004 alle 15:10