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Pubblicata il 08/06/2004
La luna ritirò le ombre
il fantasma mi aprì lo stomaco
verso il nulla da confondere
e il buio mi separò dal ritegno
vomitai i rancori
con la zuppa di vino
con cibi
che scagliai dentro
per distrarre
il circolo del dolore
e mettere sotto traino
delle dimenticanze
il cuore ballerino

Le nuvole
che andavano di fretta
scoperchiarono la luce
della grossa palla d'oro
posta come premio
di mondi lontani
...Si illuminò la violenza
arresa ai farmaci scaduti
spruzzati sulla terra
dalla ribellione dell'anima
esplosa dalle forzature
degli adatti

Mi svuotai della figura
che avevo amato
mi accinsi a ritornare a casa
nella tomba vuota
a distruggere le medaglie
ormai cimeli orfani di storia
inutili a vegliare
il fantasma si un amore
nel sentimento del disprezzo
di lì a poco fievole
verso l'indifferenza
per il regalo finale
alla tua vita
un lungo buco nero
nel passato
e precaria
....l'esistenza....
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dal volume: Voci dall'inferno
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