Che dolce amore
udire i tuoi respiri estremi!
Ti penso, penso, penso...
Pensarti è respirare...
Ti vedo, venirmi incontro
nel turbamento estatico,
avvicinarti al Chiosco caro a Venere,
invitarmi...
e poi accostarti
al talamo divino
dei nostri avi.
Io curo le mie rose nel giardino,
a te la stessa cura
vorrei portare.
Ultima rosa,
la più onorata,
la più delicata,
la più agognata...
Fuggir non paga,
per cercare quanto
è in noi da sempre...
La dolorosa sete
ulula tra stelle mute,
la luna ormai si è spenta,
non sa tornare...
Forse,
avremmo potuto salvarci,
da sorti dannate e sporche,
nell'Amor curare
i demoni del nostro remoto andare...