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Pubblicata il 01/06/2004
Sulla gelida alba
di questi scogli bagnati
il vento soffia forte
come grido di dolore.
Del raggio verde
non percepisco l'ombra,
forse per le troppe nubi,
forse per le mie distrazioni.
Con silenziosa calma
giunge la morte d'un sogno
vestito da scomode alghe.
Misterioso il nome
di quel nudo trafitto
da una crudeltà destinata
ad inferni di rimorsi.
Ora, l'altra sponda,
non sembra così lontana.
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emh... si vede che sono un poeta che non sa trasmettere ciò che vuole esprimere... volevo soltanto descrivere un morto di guerra che si avvicinava alla costa in modo che ci ricordassimo che il nostro benessere è soltanto una questione di fortuna

il 02/06/2004 alle 01:21

Bellissima !!!
è forte come un pugno,
lo stile
assomiglia a quello dei Litfiba,
mi piace molto come scrivi.

Con stima ed amicizia.

Alessandro.

il 03/06/2004 alle 01:13

beh, grazie per i complimenti cmq questa poesia a me nn piace molto.

ammetto che ascolto continuamente i litfiba vecchi, quelli in cui c'era ancora piero... e la loro "pioggia di luce" è a dir poco fantastica!

il 03/06/2004 alle 17:09