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Pubblicata il 29/05/2004
E se il mare
andasse via?
Andasse via col cielo?
E se sole e luna,
amanti eterni,
divisi dai giorni,
strappati all’amore,
fuggissero?
Il mondo, la vita
dove troverebbe rifugio,
dove abiterebbero i cuori?
Quale strada nel,
bosco dei tuoi occhi,
saprei percorrere?
Dondolo in sogni effimeri,
di un amore diverso,
dove finanche la musica è
un silenzio che parla.
Assaporo aria fresca sul
mio viso, mi perdo in goccie
leggere di pioggia.
La fine?
La vita non è
il mio cuore che batte,
non è aria nei polmoni;
non è il cielo
il mare, che andassero;
non conosco più sole,
non vedo più luna;
il tempo è il vuoto che
mi separa dai boschi dei
tuoi occhi.
Non sarà mai eterno,
perché tutto è acqua
che corre gonfiata dal vento;
non sarà per sempre,
perché sempre è solo un istante
passato sopra di te.
Sarà sabbia in una clessidra,
scenderà piano, colerà
sulla mia schiena nuda.
Ma sarà emozione,
sarà risa, e fuochi d’estate,
sarà baci e balli,
sarà vuoto e pieno,
sarà tutto perché
il niente
è già stato;
sarà amore?
L’amore vive nelle parole,
nei pensieri, succhia linfa
nel tempo di un attimo.
Noi siamo avanti,
siamo sopra le righe,
siamo quello che il poeta
non può intrappolare.
Siamo l’istante che si tuffa nell’infinito,
siamo invidia nei cuori,
siamo il volo di un gabbiano
sul mare in tempesta,
nulla ci tocca,
andiamo.
Vivremo vite, baciaremo spose
e sposi, moriremo,
piangeremo ancora,
ma non ci sarà raggio di sole,
alba di luna
che illuminando un punto
non sarà che il nostro.
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