PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/05/2004


Smarrimento di gioia purissima
perchè lo cercavo e non mi vergognavo di farlo.
Lungo la navata, icona di Madonna con Bambino,
una colonna e lui era lì.

Così è stata tutta la mia vita, amarlo.

La nostra infanzia passata nel cortile
di casa nostra, con i calzettoni sempre bianchi
e le magliette polo colorate,
con le mani sudate per l’emozione di starci vicino.

E succhiavi il lecca-lecca alla fragola.

Mi vergognavo e arrossivo per certi pensieri impuri,
che poi di purezza erano gonfi gli occhi
quando piangevo di nascosto, lacrime d’amore.
Ma cosa è amore se amore è per Sempre.

E quel cercarci di continuo fino a tarda notte,
con il telefono grigio sotto il cuscino
così vecchio nel suo disco per i numeri,
m’impigliavo il dito, per chiamarti.

Il telefono, la voce, il suo respiro...

Giocavamo a palla avvelenata, a nascondino
e ci trovavamo nel buio della cantina,
freddo il muro dove quel giorno mi accarezzasti
con la mano i miei lunghi capelli.

Soffi di tepore, capelli vicini, e lui che diventava
sempre più bello...

Poi la maturità, il cambio improvviso di casa,
il ritorno dalle vacanze da Jesolo,
m’inchiodasti al muro della Parrocchia con
il tuo: mi sono fidanzato.

Fumo di Londra, fantasmi addormentati, brine mai viste...

Lo persi, lo volli perdere, tutto finì...

Dopo soli 3 anni il telefono grigio
ricominciò a vivere le notti, sotto il mio cuscino,
lui squillava e io non rispondevo,
giocavamo a cercarci nuovamente, ancora, ancora.

E lui respirava e io respiravo.
Lui dormiva e io dormivo.
Eravamo come lo scivolio festoso delle foglie d’autunno, presi nel turbinio emozionale delle
correnti di un torrente di montagna.

Ora ho voglia di vederlo e cammino verso di lui...

Sta vicino alla navata dove c’è l’icona della
Madonna con Bambino, dove c’è la colonna.
Mi batte forte il cuore, apro le finestre
al mio Amore.

Profumo di gonne a fiori, di maniche di camicia arrotolate, di buoni principi,
cammino verso il mio...sogno
e ritorno ad avere dodici anni e scappiamo su una bicicletta Graziella con la catena rimessa più volte.

E un mazzolino di violette, profuma il nostro amore.


Alexia


*** Dedicata a te


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Intenso racconto poetico con dedica finale. La poesia sa di nostalgia, di rimpianti, di convenzioni scalfite, di un amore vissuto sull'onda dell'intensità e della sfida al tempo che passa. Brava e ancora un saluto da Serafico tuo amico poetico.

il 28/05/2004 alle 23:44