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Pubblicata il 27/05/2004
Alazif... il mio padrone

mi inginocchio e so che presto mi calpesterà
sogno
di vedere la punta del suo tacco
entrare
dolcemente
mortalmente
dentro me
in affondo
perforando
la calotta cranica

è lui il mio padrone

amo essere appiattita contro il pavimento
e vedere il suo disgusto
schizzare dal volto

essere vivi
a volte
è peggio che esser morti
e questo lo leggo come un punto di forza

occorre conoscere fino in fondo la lama che ferisce
un attimo prima della quiete

amo il mio carnefice
e amo la morte raccontata
immaginata
quella che lascia gli occhi aperti
quella che non uccide
quella che brucia la carne
e offusca di polvere gli occhi

siamo anime
siamo anime sporche di fango
con labbra insanguinate
con mani assassine
uccidiamo i bambini
gli animali e la foresta
avveleniamo le nostre pozze
e le coscienze
siamo tutti li
a guardarci
mentre divoriamo i nostri fratelli
autori e noi stessi vittime
di un destino segnato

vane fatiche per salvare qualcuno che non vuole
aggrapparsi all'ultima arca
siamo sotto le foglie
a leccare gocce di pioggia radioattiva

siamo tornati al principio
perdenti di un gioco dell'oca che richiede
non solo fortuna
ma anche lucida intelligenza.
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