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Utente eliminato
Pubblicata il 25/05/2004
a Jessica





Lontano dalle mie bufere
brilli come l'azzurra rugiada
che ti scivola magra
sulle dita verdibrune,
fresche di silenzio
e paura; nero è l'abisso
di te che mi scavo
perdendomi in un vortice
d'immagini
bagnate d'antico
che mai risaliranno
quella corda,
quell'eco maledetto
di voci di pietra
e dolore.

Solitario di me
ti trascini, grigio e fiero,
inseguendo la vita,
ignaro, forse,
del fragile sorriso
che ci nacque
entrambi, petali
di un unico cielo,
rosso, di porpora
e tuoni;

e taci
infelice, così,
senza lune da venerare,
disegnando
arcobaleni.

E taccio,
così, come te,
in silenzio,

asciugando sillabe stanche
che sanno ancora d'acquaragia.
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Anch'io vorrei dire parole a ... Lei, ma oggi riesco a farlo solo usando queste tue.
Grazie
Zordoz

il 26/05/2004 alle 08:19

Poeta che richiami antichi pittori,
coi tuoi versi appassionanti e veri..
Almeno questa è l'immagine che hai regalato a me con questa tua.

E stanca di acquaragia persa mi rifugio anche io volentieri nelle tue parole.

Grazie
I

il 26/05/2004 alle 16:50

Non solo geniale, ma fantastico! Vedi.. la poesia una volta che la lanci su ph.. o ovunque altro.. non è più tua. Diventa di chi la legge..

UN BACIO

I.

il 26/05/2004 alle 17:52