al mar della plata
s'abbracciano conchiglie
magmatico perchè
vagando
alle correnti
neuroni staminali
vitale
e
intrepida migranza
"ed
è come essere
il taglio del bosco
la mia rupe"
sequando la notte
di coni formicai soporosa
e
di sudore salate fronde
ai passi incerti la rugiada
favole su labbra
scivolando
or'assordante
d'eco rintanata
cos'inclinata
di radici in ombra
agli spaziati gemendo
di cerere fianchi
chiocciole
senza fine la fame
e
oltranza
sulle genitali ruote
mai di chi
di forse primavera
dopo il letargo
ne l'umidaticcio muschio
una vecchia storia
a pena raccolta
per il tempo origliato
del nulla da dire
"in oxigen"
"la discarica dei cuori"
"africa anche tu"
che alla mente
ruggiscono i leoni
"nel bagliore dei metalli"
d'astri percossi
la bianca criniera
inutile il pistone nel mortaio
se
tutto ha
una ragione d'essere
anche le mosche al naso
in questa ogiva del tramonto
e
ai filari appese
tra un palo e l'altro
delle ore
rinsecchite le parole
stoccafisso
"d'oziante gioia"
e
ad ogni passaggio
del compleanno
che mai vorresti festeggiare
lasciare nel piatto
qualcosa di buono
potendo le farfalle
lucio comunque
o musa