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Pubblicata il 17/05/2004
Tra statue d'argilla
e mare di fango
sorgesti Evita

(si può, se si vuole, alzare lo sguardo)

Ali di farfalle
ti cinsero la testa
nella penombra, l'attesa

cantasti oh donna
per poche stagioni
e fosti del popolo
la giovane sposa

ma il male, che nulla concede,
nella tua linfa
strisciò silenzioso
pallida rosa

e sulle strade
dell'Argentina
per te si ballò
l'ultimo tango.


OLIMPIA
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....quando sento: don't cry for me Argentinaaaa.....
mi vengono sempre i brividi

il 17/05/2004 alle 14:51

Intenso quet'omaggio, che si snoda tra chiaroscuri di evocazioni profondamente umane, in una poesia di potente e delicato impatto. Assai bella Olimpia!
Un saluto caro.
Max

il 17/05/2004 alle 14:52

grazie Max, felice del tuo commento positivo!

Un abbraccio
Olimpia :-)

il 17/05/2004 alle 15:25

Grazie del passaggio Fullmoon!

Olimpia :-)

il 17/05/2004 alle 15:27