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Pubblicata il 11/05/2004
Vorrei scriverti
Le parole giuste,
Come virtuoso
Suonare con dolcezza
Le note che possono
Toccare il profondo
del tuo cuore.
Io non ho armi affilate:
La bellezza non dimora in me, e
L'unica ricchezza che possiedo
Sono le mie parole
Le mie povere parole.
Io non sono di mondo
Solo, scrivo parole
Parole che nascono per te.
Lascio a loro
L'improbabile compito
Di parlare al tuo cuore.
Io non ti posso offrire nulla
Se non la mia anima
Nuda e trasparente
Come aria del mattino
Fresca e leggera
come sorgente
Nelle mattine di maggio.
Alza il tuo sguardo ti prego:
Non lasciare che tante emozioni
Vivano solamente nelle parole
Che altri leggeranno.
Non lasciare che la mia timida voce
Si perda nell'assordante quotidianità.
Non lasciare che povere mani
Si spengano nell'inutile tentativo
Di accendere un fuoco mai arso.


Dio mio, come vorrei
Che tutto ciò non fosse accaduto.
Che la scintilla nata dai tuoi occhi
non mi avesse incendiato il cuore.
Come vorrei stringerti la mano
Guardarti negli occhi
Perdermi nel tuo profumo
E, inebriato, ascoltare per ore, ore e ore
Il battito delle ali di una farfalla
La nascita di un nuovo fiore
Il veleggiare di una nuvola lontana
E aspettare senza fretta
Che il sogno si dilegui
Con il chiarore del mattino.
No, non riesco a trovare
Le parole giuste:
esse risiedono scolpite
nella mia anima
nascoste alla luce dei miei occhi
perse nella notte profonda
dei miei pensieri
che tristi e solitari vagano
senza tregua nel mare inospitale
della quotidianità.
Solo due parole vorrei dirti
Ma sono solo un alito leggero
Un sussurro lieve
Che non puoi ascoltare
Nella tempesta.

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