C'è soltanto da godere di questa tua lirica densa e penetrante, Dona Flor, non da aver pazienza! In essenza, esponi lo splendido personaggio inventato da Pessoa, il "suo" personaggio, e ti esponi in una bellissima dissolvenza d'immagine con lo stesso Soares, facendo intimamente, emozionalmente tuo, anche nello stile, "Il libro dell'inquiestudine", quel dolente, vivo affresco dell'uomo mirabilmente dipinto dalle tue stesse parole. Conserverò questa poesia!
Un caro saluto.
Max