Sulla punta delle dita

Adesso, vorrei solo la tua voce sottile al telefono
e del resto farne palline di carta argentata
Noi che tentiamo arrancando di costruire un amore
Portando con le mani pietre taglienti
necessità di avvolgerci di aspro timore
negarci al bisogno di smarrirci negli occhi
insieme ad indossare conosciuti abiti lisi
di consumate e pallide storie di sentimenti e persone.
che avendo paura di soffrire cercano la fine di tutto
per avere un nuovo alibi nella paura di continuare .
Tentiamo di sapere di capire quanto questo amore sia grande
tanto da donarne dal petto ad ogni sguardo
e spaventati da ritrarlo in fretta in una mano ferita,
come disperati cerchiamo nella fine dell’amore
la prova assoluta della immensità di questo amore
acqua nel cavo delle mani portate alle labbra arse .
Non sappiamo tradurre questo sentimento dall’antico
rincorriamo la passione del cuore con una volontà che sà
e con sensazioni e sentimenti e sensi che invece non sanno
nascondendosi in quello che conoscono
e fuggendo graffiando e negando la melodia
del sogno della fantasia e sconosciute emozioni nell’anima,
racchiuse in poche parole sussurrate
ed in queste accarezzate in punta di dita