Il lago sembra stare lì tranquillo
come la macchia d'olio sul mio pantalone
un'albero sprofonda nel cielo cremoso
occhi intrappolati
nelle sabbie mobili del sole,foschia
entro in tenda
le parole fuori
si amalgamano in melma sonora
sinfonie di suoni
melodia di parole spezzate
poltiglia di visioni,
la penombra qui dentro
è arricchita
di gioielli mentali
diamanti,pupille placide.
Un cane passa
bava di lingua rossa
ruba un pezzo di pane
su un tavolino sporco
con balzo affamato,
il sole lecca gli alberi
il vento crea effetti di luce
trasformando le foglie in specchi leggeri,
rami tesi
in pacifica esposizione
laghi di cielo tra le fronde
questi colori si possono mangiare...
Mauro si guarda le mani
con occhi appagati
parla con loro,
sguardi innocui,
e implora il vento
di non urlare
cerca d'immergersi
sulle pagine di questo quaderno,
ma la realtà è così folle
che mi spinge
sorridendo
verso una lenta e colorata implosione.