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Pubblicata il 02/05/2004



Fanciulle in girotondo.
La quercia delle fate
(ghirlande appese ai rami)
lussureggiava a maggio

quando da destra mi parlò la luce.

Parlò la luce d’angelo guerriero
voce di spada in ardenti parole
a riempire il silenzio
di un’infanzia stupita.

Chiome recise ed abiti virili
ad immolare grazia sogni e amore
sopra il vessillo l’emblema di Cristo
su scattante destriero.

Clangore d’armi là, sotto le mura
in vapori di sangue
Liberata Orléans spalancava le porte
mani assiepate in furtive carezze
a sfiorarmi il passaggio.

Maggio di breve gloria

In quesiti d’inganno
parlarono altre voci
nei giorni lunghi della mia agonia
mentre dubbi erodevano certezze
e minavano forze.

Ancora maggio. Dall’onta del rogo
(per vessillo la croce, alta sul fuoco)
soltanto la mia voce adesso grida
ad invocare un nome
pietoso di quest’anima smarrita.







Dona Flor
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Grazie Cinzia,
questa sembra essere una poesia che piace a pochi...
Che ti devo dire? Pochi ma buoni...
Ciao
Flor

il 04/05/2004 alle 22:20