Un altro giorno
mi si presenta innanzi,
pronto per essere giudicato.
Le mani dietro la schiena,
lo sguardo basso,
la sentenza aleggia nell'aria.
Dal mio scranno
lo osservo da capo a piedi,
domando: "sei lo stesso di ieri,
e dell'altro ieri, e dell'altro ieri...."?
Non mi risponde. Non c'è bisogno.
E' lui!
E peggio di ieri.
A domani... chissà?