Negli occhi il cielo che scorre,
come la tempesta che avanza.
Nel naso odore di terra e d'erba bagnata,
ad annunciare l’arrivo del temporale.
Nell’orecchie rumore di tuoni
e stormire di fronde,
presagio d’oscurità incipiente.
Dalla bocca il grido,
che da tempesta generato,
avvisa il mondo dell’amore perduto.
Sotto ai piedi il vuoto,
di un mancato sentire,
ultimo scampo all’assenza annunciata.
Nella testa il rombo
di mille ricordi, copre dei tuoni
l’assillante concerto.
Nell'anima il freddo
di mille parole mai dette,
né d’amore né d’odio.
Nel cuore la certezza
che dal sentito amore
menzogna si diffonde.
Nel corpo il fuoco
che tutto consuma,
s’attenua e si spegne.
Sulla pelle il gelo della notte
risveglia la mente
che dall’abisso si riscuote.
Nel cervello, il terrore della luna
come un tarlo s’insinua e tutto rode.
… torna il giorno,
… quale unica salvezza.
Gioia di luce e colore.
Terrore del buio vuoto.
Cacciatore di lune.
Avversario del gelo.
A lui m’affido,
per scacciare dalla mente il buio.
Nessuna luna
catturerà più la mia anima,
ne raffredderà la mia pelle,
o colmerà di vuoto il mio sentire,
vuoto che solo il colore potrà riempire.
Nessuna luna più …
Nessuna luna.
yama