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Vibran le corde della tua viola
al tocco teso d'arco sapiente
nel fluido altalenarsi di marea
a franger l'onda fra gli scogli
che dilaga tempestosa in grotte,
risucchiando nascoste perle
da tenaci valve dischiuse.

E' gioco profondo di un picco
di scale armoniche nervose
ad abbracciar la gamma intera
di note speziate e di bosco fiorite.
Profumo di magica notte che langue,
assaporo nel mangiar la tua Luna.

Su divano d'oriente t'inchiodi
ad angoli retti in curve sinuose
di geometrie intrise di loto,
boccheggiando bolle di parole
che invocano il dolce morire,
mentre felina inarchi la schiena
o lupa allatti il bramoso guerriero.

Titubo fra cortine di porpora
in obbedienza a inviti monelli,
pescando fra i gioielli donati
tutte le sfumature del rosso,
persi i sospiri fra le tue labbra
m'insuffli la vita preziosa,
mentre divino danza il tuo ventre.