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Utente eliminato
Pubblicata il 23/04/2004
In una scatola per il tè
Nascondo fra il brunito filtro
Polvere d’oro, polvere di sogno
Bevande che attivano i sensi
E i pensieri:
brunissimi caffè
il mogano del tea,
il rubino del vino
L’acqua trasparente

Tutte diversamente
M’inducono a scivolare
In un’inebriante chiusura
Di palpebre
Il gusto che difende il suo seggio
Fra i nobili sensi
Che tenta di fare a suo modo tacere
!!Io non voglio né vedere, né udire!!
Il respiro si perde nei sapori
Che addormentano l’inappetente volontà
Annegano la mai sazia consapevolezza
I colori delle droghe naturali
Che a morsi e a sorsi
Trovano sinuose
La loro strada dentro di me
Vivande che precedono farmaci
Intesi per sopire i dolori
Io non voglio né vedere né udire
Prima di domani
Lascio che le gocce scivolino nel bicchiere
Lente e sferiche misteriose
Delegate di un balsamo moderno
E declino bionde camomille
E perdute ninnananne
Con le mani che raspano
A tentoni nei cassetti ancora una volta
Agisco da me
Inghiottirò mancanza di coraggio
E passato di latte
Quando ancora scivolava
Lietamente dentro me dalla fonte
Ingoierò essenza di vuoto
Dalla bottiglia o dal bicchiere
Pigerò con l’acceleratore
Il pedale del lento stordimento
Ora o mai più…

....Né vedere né sentire.....
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ci sono notti che null'altro si vorrebbe che scivolare nel nulla e perdere contatto con la realtà.... adagiarsi in un sonno profondo denza luce e chiudere gli occhi e la mente senza più vedere nè sentire........ed è questo che trasmetti tra questi versi stanchi e bisognosi di tranquillità...
un abbraccio
Mary

il 24/04/2004 alle 10:49
Jul

E' una pozione veramente magica quella che nascondi nella scatola del the e spero sia innocua ed induca ad un sereno riposo, comunque intrigante e malinconica, un pò magica e soporifera la tua ipnotica poesia dello "stordimento".
Un caro saluto,
Jul

il 24/04/2004 alle 20:51