PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/04/2004
Non c'è più il giradisci
a scandire veloce
le nostre giornate,
nè musica che si espande
generosa nella stanza.
C'è la consapevolezza
di essere grandi
sopravvissuti noi
agli addii del tempo,
in equilibrio perfetto
sul nostro essere amici.
Cerchi concentrici gli anni
che si allargando e sfumano
per tornare all'inzio,
secoli ormai
eppure è ancora ieri
quando ci incontrammo.
Ho cullato i tuoi sogni
con materna dedizione,
tu i miei,
piccolo eroe giunto per caso
a donarmi le prime emozioni.
E' stata la fiaba
che abbiamo costruito
senza adulti
a spiare il breve volo
e la complicità innata
di chi si è riconociuto,
specchio che riflette
l'io dimenticato.
Non c'è più
il ragazzo di allora
nè la figlia che ho cresciuto,
ora donna e uomo
camminiamo paralleli
e incrociamo i cammini
ogni volta ritornando al principio.


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come vedi anche io sono il primo... credo che il tuo amico sia molto orgoglioso di questa dedica. La poesia è bella... ma .... azzardo mi pare leggermente imbrigliata in uno schema. Per quel che concerne (stile da avvoccaticchio) i contenuti le amicizie nate nell'adolescenza comunque vivono in ogni tuo gesto comportamento a prescindere dalla presenza o meno dell'amico...
Bacini piccini
Umberto

il 22/04/2004 alle 08:48

bella e soffice come il ricordo di un'amicizia

piango pensando a chi non ha modo di scrivere nè ricordare fiabe tanto belle

possa tu stringere sempre una mano nella tua

con amicizia
massimiliano

il 22/04/2004 alle 11:04

nella tua solare semplicità cara stellina riesci a trasmettere sensazioni pulite e profumate di positività.....CONTINUA COSI'...sei brava!
Un bacione
Mary:-)

il 22/04/2004 alle 13:11