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Pubblicata il 21/04/2004

"scritto a quattromani a seicento chilometri di distanza""

Non so se è il caso di continuare
oppure di chiudere questa ed iniziare un'altra vita..
Fermiamo il tempo, chiediamogli
di non scandire più i secondi
di non segnare più l'ora dell'addio
Questo tempo.. così impalpabile
così sfuggente
ed oggi così nostro
Fermiamo il tempo con un gesto d'amore
prima dell'inevitabile addio
vivendo nell'inconscia speranza di un amore eterno.
Questo addio, lama che si affonda nella carne
Come le radici in una terra fertile
Darà frutti profumati di rimorso e colorati dalle lacrime
Che all'infinito piovono dalla speranza.
Stringiamoci in questo momento magico
in un abbraccio che non ci appartiene
avendo in fondo al cuore una strana sensazione
di fragile follia
lasciata a seccare come la ragione, in un cassetto
e sia quel che sia........................

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l'addio degli amanti.......una lama che affonda senza pietà, soprattutto se ancora si ama.....
Mary

il 21/04/2004 alle 15:30

Un amore oltre la ragione, sempre plausibile per noi finiti mortali che nella "fragile follia" proviamo il volo fascinoso di un momento..eterno. Umana, limpida, palpabilissima lirica del canto amoroso che interpreta consapevolmente le sue ragioni "oltre".
Molto bella Sergio!
Saluti cari a te.
Max

il 21/04/2004 alle 15:54

Come dice l'amico dei fragili, De Andrè, meglio perdersi che non essersi mai incontrati, lo so che è un blando cerotto per il cuore ma in certi momenti ci si aggrappa anche alle illusioni...
Sergio

il 22/04/2004 alle 08:47

Caro Max ti ringrazio per il tuo sempre prezioso commento, e sono certo di interpretare anche l'intenzione delle altre due mani che non i loro sentimenti hanno partecipato e fornito la materia prima a questi versi ed alle ragioni oltre la razionalità che ne hanno provocato il sospiro.
Ciao
Sergio

il 22/04/2004 alle 08:53

Il tempo che si ferma ed un'addio che si compie
quando ancora l'amore scorre copioso e travolgente
sono lati della stessa magia dello stesso incantesimo per chiudere dentro le ciglia quello che le mani nonsanno trattenere.
Grazie
Sergio

il 22/04/2004 alle 08:57