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Pubblicata il 21/04/2004
Amico, sei da solo seduto alla stazione ad aspettare un treno che forse non arriverà mai, o che non riuscirai a prendere.
Perché andare via di casa? Ti chiedi, e se mai prenderai quel treno dove ti porterà? Lontano dalla tua città, dalle tue cose dai tuoi amici, vale la pena rischiare di continuare a stare da solo, cosa pensi di trovare in quel posto? Mentre dal finestrino guardi la tua città allontanarsi, e diventare un punto quasi invisibile, piangi, non sai se di gioia o dolore. Sei da solo, stai lasciando chi t trattava male, chi non ti merita, dove credi di andare con quei quattro soldi in tasca, sei da solo senza destinazione ma con una meta, la tua libertà, e mentre il treno sbuffa e rallenta ti fumi una sigaretta, che sa di nostalgia eri da solo alla stazione nessuno a salutarti, anche la tua donna ti ha detto che eri pazzo a fare questo.
E col sapore amaro ancora in bocca dentro di te cresce il disprezzo, che ti ha spinto a partire, lontano. Scendi da un treno, e ti ritrovi senza saperlo da solo su un altro, che percorrendo lunghe distanze e città, ti riporterà sempre la, in una squallida stazione dove tu, amico, sei da solo.
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.........profondo questo scritto...e potrebbe rivolgersi anche a te stesso mentre scrivi...ad ognuno di noi che non sia per forza il tuo amico..... ognuno di noi ha avuto qualcosa da cui scappare, per cui lottare e poi rinunciare, per cui piangere e anche tanto, per cui ridere e poi trovarsi a maledire quei sorrisi.....se ne potrebbe parlare per molto tempo......
Cmq...Bravo!
Mary

il 21/04/2004 alle 16:12

ogni tuo scritto traspare malinconia...il pezzzo è scritto benissimo, lasci anche vedere la scena. Maurizio

il 22/04/2004 alle 19:31