Tutto o niente.


Magnifico, no? Come frase, intendo. Frase da eroi.
Suona bene. È reale. Aut-aut!
Però qualcosa non quadra, è evidente.
t-u-t-t-o- O n-i-e-n-t-e. Sentite?
Tutto, va bene. Niente, anche, va bene.
Forse, è la O che stona: via la O!

Quindi ricapitolando:
tutto o niente. Senza O, à il tuttoniente.
Non è 1 stronzata!. Non è 1 stronzata?
Ecco, 1 altro spunto. Sì, cioè,
tuttoniente punto (tuttoniente.), è 1 cosa. Affermo.
Tuttoniente punto di domanda (tuttoniente?),
è l'opposto.

E potrei usare i punti di sospensione,
le virgole,
i punti esclamativi,
le parentesi,
le virgolette,
il maiuscolo:


sono questi gli scrittori,
questi sono gli uomini.

Bukowski è un punto. Secco.
Come la morte - per me.
Magari si sentiva virgola, può essere - non credo.

Stili/ sfumature/ il tuttoniente

sono questi gli scrittori,
questi sono gli uomini.

Miller è niente, magari. Leopardi è tutto.
Che poi forse è lo stesso,
è questo il punto.

Perciò io cancello la O!
Quella O è terribile! È così umana!
E se ne sta lì,
nel mezzo di chissà che paradiso,
così vuota,
così rotonda: perfetta.
Già, perfetta & inutile
come 1 esistenza conclusasi in partenza.
A volte quella O sembra tutto. E s'illude.
A volte sembra niente. E si deprime.
E aspetta la fine,
assonnata.

Vite.
Uomini.
Non-sense.
Mah!

Io di me
intanto coloro
le pareti buie del nulla:

e scrivo.