PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/01/2002


Mi sento strano, come uno che viva
all’interno di una bolla: gli oggetti
diventano convessi oppure concavi,
deformati dall’occhio di un grandangolo.
Scendo in una stazione del metrò
e non riconosco il posto, mi sembra
di non esservi mai stato, sebbene
vi sia passato migliaia di volte.
Percorro una via e mi sembra lunghissima
o incredibilmente corta, non ho
alcuna idea delle percezioni
che variano in un cono di foschia.
Ho solo voglia di fuggire, andare
dove le cose hanno un loro senso,
dove la gente non passa sfiorandoti
come se non ti vedesse neppure.
- Forse davvero non ti vede: passa
e tu sei come quelle colonnine,
o i panettoni gialli del parcheggio...

Mi sento strano, ho voglia di fuggire
ma poi entro nel portone e ricomincia
il giorno: luci, telefono, fax
e la città grigia oltre la finestra,
piena di strepito e di inquinamento.



  • Attualmente 0/5 meriti.
0,0/5 meriti (0 voti)

Non male Andrea, non male il titolo e l'approccio per così dire fotografico della tua percezione

Ciao
Antonio

il 22/01/2002 alle 16:25

Grazie, Antonio: "Borderline" mi è piaciuto come titolo perché è sia la linea di confine, sia uno stato psichico alterato a metà tra psicotico e nevrotico, quindi ancora una linea di confine.
Devo anche dire che mi ha ispirato il romanzo "Due di due" di Andrea De Carlo.

il 22/01/2002 alle 20:05