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Pubblicata il 11/04/2004
Stendo la mano
e l'afferro
Stringo nel pugno ciò che ne rimane
l’essenza della vita
Raddrizzo il busto nella
flessuosità di un momento
L'afferro alla periferia della mia vista
Immobile in un attimo di fulmineo silenzio
che ha reso il suo passaggio
un sibilo preciso e direzionato
Lo tengo stretto dinanzi al viso
nella concentrazione di un attimo
Catturo l'impossibile brevemente
e lo lascio andare lentamente
nel buio
quando il rumore del giorno
risorge intorno a me
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