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Utente eliminato
Pubblicata il 08/04/2004
"E mi chiamava spesso,
mi chiedeva:-permesso?-
e ancora:
-Posso prendere questo,
sedere là...
nascosto?
-Perchè salir le scale?
La gamba mi fa male!-
Appena lo guardavo
corrucciata,
obbediva
per tutta la giornata;
con gli occhi bassi
recitava Dante,
con voce chiara,
e sorprendea
la gente.
Di notte
io spiavo
ogni sospiro
e sussultavo
se dormia
da ghiro...

E così ...diventai
la mamma ...
di mio padre;
accettai
perchè io
avevo la mamma
e lui
non l'aveva più.

E piango ancora
pensando
alla carezza
regalatagli
insieme alla promessa
di riportarlo
a casa
per la festa.

Ora è Lui
che spesso
viene a trovar
la sua bambina
e accende
tante luci
d'amore
lampeggianti
sul confine
di mondi
sconosciuti.




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E' fantastica!
mi ricorda tante cose
ma non tiposso dire quali
roba troppo personale,
ti basti:
lei più di 10 anni di me.

Il tempo
è un vento che non torna indietro
ma la vita è una sola
e non permettere a nessuno
di decidere per te.

Ma chi sono io per dire questo?
cazzo!
sto diventando troppo sentimentale
perchè?

Un bacio.

Alessandro.

il 08/04/2004 alle 13:39

che dolci cose hai detto, e la poesia ha un bellissimo movimento come di vento a spire..ciao..LUna

il 08/04/2004 alle 18:19