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Pubblicata il 07/04/2004
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Ringhiano i protoplasmi
in stille di fiele colate
da sciolte figure da quadri
appesi a pareti di nulla,
macchie d'universi mutanti
sotto ciglia di cristallo,
a reinventare l'urgenza
di vivere ché morte spinge,
spiandone passi disadorni
verso impressioni di sole,
a tentare alle spalle aguzzo
il bacio d'un pugnale.

Rotoli di storia costruita
a confutar se stessa
nelle teste d'argilla vuote
di babeliche afone promesse,
a rinnovar le maschere
di Cesari vipere e regine
in cicli desossiribonucleici,
trinità egizie di luci nere
o svastiche massoniche
su tremule chitarre
di pianto azzurro
nel sangue elettrico

di un'iguana impazzita.

... Occhi miti di case bianche
... Lampeggiano tramonti
... (in un calice di jazz freddo)

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Grazie del tuo gentile commento, mi fa piacere che ti interessino queste poesie.
A domani, verrò a leggerti!
Ciao
Axel

il 07/04/2004 alle 23:51

Tu chiedi a me... se io l'ho capita? :-)
Ti sfugge che se l'ho concepita io ogni parola ha per me un significato e che di sicuro al fruitore non può arrivare tutto... ma a me sì...!
Ciao e grazie comunque del commento!
Axel

il 08/04/2004 alle 20:52

Grazie del tuo entusiasmo, carissima!
mi invogli a riprovarci! :-)
BAci azzurri
Axel

il 08/04/2004 alle 20:55