Mi duole il cuore…Sento il tuo mancare, il tuo lasciarmi solo e distrutto. Cosa ti ho fatto? Era forse troppo il mio amore, o forse che era poco il tuo… Non so, e non voglio sapere; ma ascolta il canto d’un cuore straziato, che ti ha difesa nella menzogna. Dimmi, o Musa splendida dell’inganno:
PERCHE?
Solo una demente parola per una spiegazione vuota. Non rispondi… non insisto. Questo era dunque il nostro amore? Frasi vuote d’un tempo bruciate, sillabe vaganti nello spazio maledetto di un tradimento, pensieri accoltellati nell’arco di un’eternità scandita dai tuoi gesti, animi consumati da un fuoco nero di sangue macchiato dall’odio… o no? Non rispondi… non capisco. Allora dimmi tu, o Diva dell’amor deluso, dove mai questo tuo inerme suddito ha mancato. Ti ha voluto bene, ti ha amato, ti ha dato il suo cuore, ti ha regalato la sua anima… Non rispondi… comincio a capire. Se non ho peccato, perché mi abbandoni all’infame destino del ferito, del devastato, del distrutto; perché mi lascio il vuoto che non si può colmare, il nulla in un animo già provato… Non rispondi… ho capito. Si, ora ho capito dove ho mancato; ti ho amata troppo. Ma non mi sento male per questo… ma perché tu non hai fatto lo stesso. La bellissima illusione di essere amato si congeda qui, in un tempo dove l’animo è già allo stremo e il senno non è che un granello di sabbia nel Sahara più profondo. Non mentirò più a me stesso; non ho il coraggio di parlarti.
Ma ti dico: sei la dea dell’Amore, non sprecarti con me. Vai. Nell’ormai atroce e cupa solitudine, una fiamma riaccende la speranza. Voglio solo che tu senta questo: io ti amerò per sempre, e mi basta che tu lo sappia… La morte sopraggiunge veloce e nascosta. Solo due rapide parole ti raggiungono prima che io non esista più: TI AMO.