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Utente eliminato
Pubblicata il 02/04/2004


Lorenzo accarezza la vita dai campi di grano dorato,
tra i raggi del sole,pesante e impacciato ,oscilla pian-piano.
Si sente una linea sbagliata dinnanzi allo specchio,
un brutto anatroccolo,in un nido da falco.
A quasi trentenni si sente marchiato,
spremuto dal tempo passato.
Sogna il suo corpo dritto e slanciato,
e invece si vede chino e pesante.
Pochi capelli,neri e sudati,
le mani grosse,tozze e callose.
Da un albero cade una foglia leggera,
frivola e fresca,bagnata dalla Primavera.
Le chiede di andar via,
di posare la sua danza su di un corpo migliore.
Io storpio e goffo,tu splendida e armoniosa,
lasciami da solo in mezzo al mio mare disperato.
La foglia,sospinta dal vento,vola via lontano tra mille danze di candore,
lui ritorna, mesto e solitario, a vivere la sua prigione.
Tra le luci di un tramonto,un giovane gabbiano,
silenzioso se ne va,con un piccolo sogno dentro al cuore,
quello di svegliarsi un giorno cometa e non più ,solamente asteroide.



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Ria

Crei un racconto surreale molto bello e triste.
Ciao Ria :)

il 02/04/2004 alle 18:21