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Pubblicata il 02/04/2004
Amore mio di gesso,
correva la terra
di vapori e pianti
oltre i fioriti pianti..

Amore mio scheletrito,
che nome mi hai donato
di vermiglia luce
su elisse di silenzio
di fresca marina?
La risacca si è andata
a smorzare,
su infinita riva,
dall'alba emersa
a farsi risucchiare..
oltre le secche dolenti
dell'anima per andarsi
ad incagliare
sulla sabbia del restare..

Amore mio spettrale,
la tua veste oscura
di giglio, è fango.
Mi hai chiesto pianto
ed hai viaggiato tanto,
da oriente a ponente,
( per venirmi a cercare)
e lacrime venirmi
ad asciugare...

( Amore mio spettrale..)
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Rispetto il tuo momento ed il tuo triste volteggiare....
Tutto passa, solo se vogliamo... con forza.
un abbraccio ed un complimento super alla tua poesia...
ac

il 02/04/2004 alle 11:38

"Amore mio scheletrito,
che nome mi hai donato
di vermiglia luce
su elisse di silenzio
di fresca marina?".........


Non ho mai composto un nome
ma l'ho fatto più volte
impronunciabile
salire dalle tenebre
dalla vermiglia passione
quando ho bisogno di te.

(mi perdonerai questa confessione?)

il 02/04/2004 alle 12:24

grazie del bel commento e dell'incoraggiamento..ma a volte è il restare, non il passare che fa male...si, si, è un pò complicato, va letto in chiave psicologica come dice Lamberto..Buon fine setimana, LUna

il 02/04/2004 alle 15:20

l'amore, carissimo lamberto,che sempre entri nel "nocciolo"..è scheletrito, quando non ha la possibilità di evolversi, di crescere, non per mancanza di amore..ma per l'impossibilità fisica di diventare tenero, paffutello e roseo come un amorino gentile..e resta un tragico amore, non per questo meno godibile..forse, anzi, più intensamente sentito e desiderato..Un grande abbraccio-saluto al mio Grande protetto
Luna

il 02/04/2004 alle 15:24

tutto si può perdonare che sia sincero....

il 02/04/2004 alle 15:30

"... ma questo amore
ha superato sette mari
e scavalcato sette montagne
per venirti a trovare
e ti ha portato in dono
perle di vento
e gemme di infinito
perchè tu potessi
adornarti
Ma quando è arrivato amore
la tua finestra era chiusa
e nessuno
oh, nessuno
ha saputo dirmi dove eri... "

Una dolcissima ballata dal ritmo musicale... se sapessi suonare un qualunque strumento ne farei parole per una canzone... un grande bacio a te.
Miguel-hidalgo-de-la-luna.

il 02/04/2004 alle 16:03

Questa poesia mi lascia perplesso, ma non sorpreso più di tanto. Tu con l'amore ci dialoghi spesso e gli poni delle domande avare di risposte e forse lo "scheletrito" è solo un situazione vacillante, instabile e poi immobile e....non ci capisco più nulla se che è profondissima e bellissima.
Un ciao
Cesare

il 02/04/2004 alle 17:45

sono sincero

:-)

il 02/04/2004 alle 18:06

lo strumento dolce Hidalgo, un tenerissimo violino, lo hai celato nel cuore e con quello componi, ogni mia poesia una musica esclusiva per l'amica dell'anima tua..Grazie,e un besodeLuna

il 15/04/2004 alle 11:56

l'amore scheletrico è ciò che non riescere ad emergere, a nascere, acrescere..e si, resta immobile infondo all'anima..Grazie Cesare hai capito..
Saludossssss..Luna

il 15/04/2004 alle 11:59

lo sò....

il 15/04/2004 alle 12:02