PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/04/2004
Circa un mese fa,
passando davanti alla stazione
del mio paesino balneare,
ho notato qualcosa di inusuale.
Conosco bene quella stazione
e so quanta emarginazione
e solitudine si celi dietro gli occhi
di quegli uomini abbandonati
su una panchina,
in attesa del treno della loro vita,
che non passerà mai.
Quel giorno,
sdraiato a terra,
c'era uno di quegli uomini
che fanno delle stelle
il loro tetto e del cartone
le proprie mura.
Segnato in mille coperte,
a coprirsi anche il volto,
a piedi nudi sul pavimento,
mi ha fatto pensare e molto.
Ma ora vorrei mandargli
un saluto attraverso voi,
nella speranza che egli
non rinunzi mai alla fantasia,
perchè è proprio grazie
a essa che non diventeremo
mai degli "uomini invisibili".
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