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Pubblicata il 31/03/2004
Icaro

Più in alto di ciò che conosciamo
In balia di correnti ascendenti
Spiegando le esili ali della volontà
Legato alle braccia passione fondendo apprensione
Scalando per il salto finale dirupi di dubbi
Con pazienza attendendo la giusta folata di vento
E via in un tuffo nel cuore che s’attarda di nuovo a pulsare
Scorrendo con gli occhi un nastro di vita davanti disteso
Folle tentare ma ancora più folle restare a guardare
In pochi secondo scoprire se tutto vale un sussulto
Oppure ascoltare se il tonfo ol calore porrà fine a quel volo.

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Cara Pippi come ben sai non è il volo a causare apprensone e paure, ma l'atterraggio,
certo è anche che non si deve fasciarsi la testa prima di esserserla ammaccata...
Grazie per i tuoi puntuali comenti
Sergio

il 01/04/2004 alle 07:34

Cara Masievo
l'orizzonte è una percezione, una misura fittizia che il presente rende assoluto ma solo per un'illusione ottica o per quel timore ancestrale del non conosciuto che sempre coviamo infondo a noi.
C' è una canzone di Guccini che racconta di cinque anatre che partono dal freddo per sopravvivere ed una ad una periscono per il freddo la fatica ol fucile, solo una sopravvive " ed il suo volo certo vuole dire che bisognava volare"
E volare bisogna !
Grazie per le tue parole
Sergio

il 01/04/2004 alle 07:40

che dire, mi ha sempre affascinanto la figura di Icaro, folle o semplicemente coraggioso nel volere correre il rischio di realizzare il proprio sogno.bella.

il 01/04/2004 alle 13:46

Il sogno di Icaro era la vita vissuta, ed il volo l'unica via percorribile per riaverla, sfidare il vuoto e poi cedere alla vertigine del volo..
Grazie stellasettesette

il 02/04/2004 alle 07:44