PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 25/03/2004
Muta la lancetta
a falciare il tempo
srotolato in distese
d'erba e di rugiada,
calibra i suoi colpi
su tappeti
candidi di gigli,
arando affannosamente
campi a maggese,
inermi, inerti.
Non rinascerà
la loro grazia
né sentirete quell'effluvio
nella quiete
di questa terra
debole e fiacca,
solo edera fresca
per adornar mura di cinta
in arrampicata
su mattoni in ombra,
con l'aurora alle spalle.
Sui solchi solo foschia
a concimare.
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cercavo un giardino ove fermarmi e riposare e credo proprio di averlo trovato...

davvero grazie

P.

il 25/03/2004 alle 11:42

Il tempo passa e stende le sue ore sui gigli che della nostra vita sono momenti di bellezza e profumo, e la sua corsa se li porta via... su quei solchi non ne cresceranno altri, ma cercheremo ogni volta di lasciare verdi foglie d'edera ad ornamento del muro che si erge verso i confini della vita... E' una dolce malinconia, anche se il sole è alle spalle e c'è foschia sulla terra che riposa...
Grazie Sandro per aver ben letto la mia poesia, per esserci entrato a fondo, per aver visto nei paesaggi di natura la mia anima e ciò che ho dentro...
Ti avvolgo d'iridescenza, amico mio, in un abbraccio che nasce dal cuore, sommergendoti di milioni di bacetti primaverili a contornare il giardino dei tuoi pensieri con fragranze delicate...
Ema

il 25/03/2004 alle 11:55

Prego... felice di averti offerto un luogo tranquillo dove rigenerarti... Siediti tra questi miei versi e respira qualche profumo di primavera, oltre il muro...
Grazie a te per la tua visita e per questo commento, mi ha fatto estremamente piacere...
Un abbraccio ed un sorriso iridescente,
Ema

il 25/03/2004 alle 12:01

Il tempo che trascorre lento, tra i campi che iniziano ad essere lavorati dopo la pausa invernale riporta a quelli che erano i ritmi dell'uomo e delle stagioni qualche tempo fa... una poesia splendida, amica mia, che sa di antico, ma in maniera intelligente, senza inutili patetismi o anacronismi impossibili da attuare... un bacio a te e un abbraccio.
Michele

il 25/03/2004 alle 13:33

Ho voluto usare la natura come metafora di ciò che ho dentro, di ciò che vivo e vedo nell'anima... paesaggi naturali in evoluzione come metafora del tempo che passa e stende le sue ore sui gigli che nella nostra vita rappresentano momenti di bellezza e di profumo, in una corsa che se li porta via... su quei solchi non ne cresceranno altri, ma ogni volta cercheremo di lasciare verdi foglie d'edera come ornamento del muro che si erge verso i confini della vita... il sole è alle spalle e c'è foschia sulla terra che riposa, nella lentezza di una sorta di inconsapevole attesa...
Grazie infinite Michele, per lo splendido commento e per l'intelligenza dolcissima delle tue parole...
Ti bacio, abbracciandoti con affeto,
Ema

il 25/03/2004 alle 14:37

Wow, che bel commento Lamberto caro... Messieur il tempo, nemico (a volte anche amico), comunque sempre ineluttabile e puntuale nei suoi percorsi, nelle sue mete e nei suoi disegni... Si, forse oggi sono leggerissimamente metafisica nel pensiero, cercando di rappresentare in natura ciò che l'anima sussurra...
Grazie infinite amico mio... un'abbracciatona dolce ed un baciottissimo dalla tua rainbow preferita (in quanto unica, mi auguro!)

il 25/03/2004 alle 16:19

A parte il camminar del tempo che la prendo come grande metafora per arrivare a mettere a nudo un terreno interiore che sembra diventato sterile ove solo rampicanti se ne appropriano per nasconderlo al sole, ma un arcobaleno può alzare quella foschi e far rinascere nuovi germogli. Come semore divago un po'.
Ciaooooo e un abbraccio
Cesare

il 25/03/2004 alle 18:29

Leggiadramente bucolica. Piena di sensazioni fresche e delicate.
Ben architettata con le parole e la loro intrinseca, lenta musicalità.
Piaciuta!
Un bacio
Er

il 25/03/2004 alle 18:31

gia nel titolo è compresa la leggiadria del tuo sentire..ed è veramente un piacere leggerti Lela...un grande sorriso lunare

il 25/03/2004 alle 18:41

Vai vai vatti a incipriare.......
sei bravissima
Umberto

il 25/03/2004 alle 19:57

occam con l'eco... per gustarmelo più a lungo!! Bacissimi prolungati... (ati, ati ati, ati)
Rainb

il 25/03/2004 alle 22:14

Altro che divagare amico mio, hai centrato perfettamente il concetto, il sentire di questi miei versi... In pochissime parole, attentissime, hai colto l'essenza di questa natura in scenografia della mia anima... E come arcobaleno mi impegnerò a diradar foschia, tinteggiando nuovi germogli da coltivare...
Ti abbraccio teneramente, ringraziandoti di cuore per la dolcezza delle tue parole e della tua presenza, sempre costante ed affettuosa, sempre deliziosa...
Mille bacettini ipergrandi,
Ema

il 25/03/2004 alle 22:21

Grazie infinite Er, sono estremamente felice che ti sia piaciuta, con tutte le sensazioni che hanno ammantato questi miei versi, fatti di natura e d'anima in costruzione...
Un bacio grande a te caro, chiuso in un abbraccio
Ema

il 25/03/2004 alle 22:25

un titolo che è essenza di ciò che vedo e sento dentro... un piacere è leggere i tuoi commenti e gustarmi i tuoi sorrisi lunari, splendenti d'anima... Ti straabbraccio amica mia, con milioni di bacetti iridescenti...
Lela

il 25/03/2004 alle 22:29

...rinascerà la grazia
al tepore leggero d'un pallido sole
all'ombra d'un sottile filo d'erba

un bacino
L.

il 26/03/2004 alle 01:28

Allora mi assento un attimo avvocato... ;-)
(Chissà perchè il mio capo non me li fa quasi mai i complimenti!!)
Grazie Umberto, felicissima che ti sia piaciuta e ancor più felice dello sguardo gentile che regali ai miei versi e a ciò che ho dentro... Riuscire a condividere è la cosa che maggiormente mi dà gioia...
Un abbraccio baciato, iridescente come si confà ad un arcobaleno...
Emanuela

il 26/03/2004 alle 09:16

Rinascerà?
Magari sarà un altro fiore, di diverso profumo, di diverso colore... l'importante è che ci sia il sole.... ;-)
Bacetto tenerissimo superabbracciato,
Ema

il 26/03/2004 alle 09:21

Messieur???... tutto si può dire di te, tranne che il francese è il tuo forte eh... :-) tiè così non mi accusi più di sdolcinatezza o adulazione eheheh!
Però dai, tirati su, sembra che nell'anima hai la stanchezza di un ultracentenario... o almeno mi par di capire dalla disillusione dei tuoi versi, dalla rassegnazione di fronte alla "lancetta" che falcia i tuoi prati senza pietà ("non rinascerà la loro grazia...")... io son convinto che qualcosa di nuovo fiorirà prima o poi, e l'edera avrà la forza di abbattere il muro di cinta, per riportarti in fronte la celata aurora... prendere coscienza e disilludersi sì, rassegnarsi no... ché più volte mi son sentito rassegnato, e sempre qualcosa o qualcuno mi ha riacceso un lumicino nel cuore, che forse non sarà più forte come quando si alimentava di sogni e speranze ormai agli sgoccioli, ma alla fin fine, se presi nel modo giusto, anche il realismo e la disillusione possono essere usati come "combustibile" per alimentare nuove speranze... basta mescolarli con un po' di ottimismo e buona volontà... e credo che tu ne abbia da vendere...
Un bacio caldo come il sole d'agosto sardo :-)
Eros

il 27/03/2004 alle 15:37

Mon cher (o "cher vieux" che dir si voglia e come preferisci :-D), hai ragione… e dire che ho fatto anche il liceo linguistico quand’ero giovane e bella!! :-D Ma, ahimè, la fretta è cattiva consigliera (e di saggezza popolare ne ho parecchia!!) :-)
E poi volevo offrirti anche la possibilità di trovare qualche mio difetto!! ;-)
Leggi stanchezza e rassegnazione nei miei versi… forse c’è stanchezza, quella sì, e mi torna a trovare in alcuni momenti, quando mi fermo e mi guardo dentro e attorno… Rassegnazione non proprio, è solo disillusione, amarezza per ciò che attualmente non c’è… il “non rinascerà la loro grazia” è la constatazione del fatto che quello che c’è stato non può tornare nella stessa forma, sotto quella veste… E’ il nostro solito discorso tesoro, quando arrivi ad un punto alto ti rendi conto che difficilmente tornerai a raggiungerlo, salendo quelle spirali che ti hanno portato lì… Saranno nuovi fiori, diversi, altri effluvi, magari meno intensi, magari meno inebrianti… Hai ragione tu (fosse una novità) quando dici che è una questione di realismo (anche se ogni tanto il mio tende leggermente al pessimismo!) Vabbè, mi darò da fare e mescolerò il tutto in una zuppa saporitissima…
Grazie caro, sempre meraviglioso ad ascoltare l’anima e a parlare col cuore, anche quando in incipit mi bacchetti!! La prossima volta, monsieur, presterò maggiore attenzione!
Un bacio, soleggiato ed avvolgente, ricoperto di ambrato miele profumato ed un abbraccio tenerissimo tutto da coccolare…
Ema

P.S. Monsieur al plurale fa “messieurs”, perciò l’errore è dimezzato e limato dal ragionevole dubbio! :-D
Ti ribacio, con sorriso

il 28/03/2004 alle 21:46