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Pubblicata il 24/03/2004
Il tuo sguardo sublime
eccitato dai sospiri del sesso
dal sapor d'amore
m'invocava ancora una volta
ad unirmi al tuo corpo incandescente

Cadevo nella tua trappola tradito dai tuoi occhi
i quali un giorno chiamavo gocce di rugiada
ora invece son bolle di fuoco
mi fissavano i tuoi occhi
mi chiamavano a te

Si avvicinavano i nostri corpi
diventavano una sola ed unica cosa
era la cosa piu' bella dell'esistenza
le lenzuola fresche che sapevan d'amorbidente
eran ora umide di sudore

I vetri appannati e le candele oscillavano,
poi sentii un soffio d'aria
tenero e leggero
non so cosa fosse

La tua mano abbandonava la mia schiena
che fin da li stringeva con prepotenza verso di te
si allungava fin ad inpugnare
il tagliacarte d'oro bianco che ci eravamo regalati

Lo facevi scorrere dolcemente lungo la mia schiena
mentre con passione ci consumavamo le ultime energie

silenzio di un'istante...

un profondo sospiro...

un urlo sfiatato...

Era il mio dolore...
la punta affilata penetrava lentamente dentro il mio corpo
un misto di dolore e godimento
te con una lacrima al viso continuavi a baciarmi
a desiderarmi sempre mentre tagliavi la pelle della mia schiena
e ancora nulla ci fermava dal far l'amore

Le lenzuola che odoravano di sudore
eran diventate un mare di sangue nel quale mi gettai
prima di cadere privo di vita per terra...

Ti sentivo pronunciare il mio nome che non trovava risposta
immergevi le tue dita nel mio sangue e poi tra le tue labbra le leccavi

Mi accarezzavi e mi biaciavi
ero un corpo vuoto immerso in quel sangue
che mia madre mi aveva donato

chiusi i tuoi occhi...
la tua testa appoggiata al mio petto
un forte sospiro...
forte al tuo pugno stringevi il pugnale del tagliacarte

il buio....

Dritto e profondo al tuo cuore...
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