Il caldo, la penombra, un ritmo sincopato all'orizzonte di chissà dove, due donne madre e figlia l'assolto femmineo che si perpetua, e si riconosce specchiandosi in zigomi e sudore.
Hai incastonato perle e pietre pereziose in questi versi!!
Complimenti, e la ballerina del carillon continuerà per sempre a volteggiare nel sole.
Ciao Sergio
Grazie per il tuo particolare commento, non ti avevo mai notato. Sono felice di aver letto ciò..........