Cento le mie parole ne la sera,
d'amor fragranti e aulenti di freschezza,
s'abbraccian ne la più aulica maniera
sì da dar loco ai sogni e a la dolcezza.
Inneggiano a te, o fior di primavera,
come i più incliti versi e tenerezza
ammanta 'l talamo e la notte nera
e 'l volto colmo d'esile stanchezza.
Cento parole di stilo e di fiato
le dedico a te, còlchica rosata:
son note d'un violino innamorato.
Giungan fresche la stanza tua allunata
e 'l corpo amato, steso addormentato,
poetando una dolce serenata.