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Utente eliminato
Pubblicata il 20/03/2004
Eccomi, dunque,
maledettamente vivo
a masticare sogni graffiati
e nere tempeste di sangue

così, lentamente,
gustando la morte
e l'uomo
e l'infinito

in sorsi amari d'esistenza.
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Vivo , maledetamente vivo a sorseggiare
l'esistenza in amari sorsi.
La sola possibilità che abbiamo per navigare queste tempeste e quella di restare tenacemente caparbiamente, incredibilmente vivi e attenti e legati a relitti forse ma anche quelli servono a stare a galla.
La morte per l'uomo è il ritorno all'infinito primigenio,
lo so lo so che dirlo non motiva ne consola, ma tantè è a gratis.
Mi piaciono i tuoi versi
Zordoz

il 22/03/2004 alle 09:18