PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/03/2004
Ho sempre amato
lo stato d'abbandono delle fabbriche
e il fascino disabitato
a lenta incisione del tempo
tra l'estirpo di nessuno all'erbe

la natura non conia il cemento
lo fa cadere per una radice
che nudo scopre il ferro
attraction tango
ruggine uguale all’edera

di fortunati luoghi alcuni
ho visto il respiro nuovo
mutante in forma d’arte
ad altri ho sognato di bussare
di pagare un biglietto d'entrata
altri ancora mi vedranno morire
senza alzare un dito

ipnotizzanti
vuoti privi d'infissi
bui
pure di giorno
in controluce l’indice
mi dice di guardare

che stanno sfilando in ordine

un elicottero verde
una nuvola
una rondine di quelle
che fanno primavera

mentre
tu stai leggendo
immaginando il cielo
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Mentre leggevo altre immagini nella mia mente.
qui dove vivo io di queli siti post-industrial-dismessi
ce ne sono tanti troppi da contare e pochi perchè siano sicura dimora per le anime che senza permesso di soggiorno calcano impiantiti di cemento e ruggine tinti o perchè riescano a proteggere teneramente cartoni come trapunte usati. Verrano di certo le rondini anche quest'anno salvo spingersi più a nord se l'anticiclone delle Azzorre non lavora bene, ma ti assicuro che nemmeno in controluce nidificheranno lì.
Ciao
Sergio

il 20/03/2004 alle 12:19

Affascinanti come al solito i tuoi versi... a me, che amo il teatro e gli spazi in cui lo si pratica, questa poesia ha ricordato l'atmosfera e l' odore ( proprio quello olfattivo ) di certe fabriche dismesse, di certi hangar abbandonati conquistati, appunto, all'arte e al teatro... e davvero, amica mia, non conosco miglior modo di immaginare il cielo... bacione a te.
Michele

il 20/03/2004 alle 12:28

Mi hai fatto venir in mente una fabbrica di carburanti abbandonata in cui da bambini andavamo a giocare con la fantasia dell'età. Ed immaginavamo d'essere pionieri di quella "città morta" per riportarla a nuova vita e ci sembrava di vivere in vero film di fantascienza.
C'erano odori e sensazioni irreali gli stessi che i tuoi versi m'hanno riportato alla mente.
Un caro abbraccio da un "fallito" pioniere!
;-)
M'

il 20/03/2004 alle 19:07

Caro Sergio
ti ringrazio infinitamente del tuo commento che aggiunge un'aspetto importante a questo paesaggio, forse però le rondini un piccolo posto
lo troveranno anche là

un abbraccio
Kat

il 20/03/2004 alle 22:12

M'è venuto da pensare all'attuale splendore della centrale montemartini, centrale elettrica divenuta museo con le statue capitoline in giacenza al campidoglio, oppure ai tanti posti che hanno dato spazio a palchi teatrali, ma ahimè anche a quei luoghi della mia infanzia che non avevano e non hanno ancora forma alcuna se non quella dell'abbandono, spazi dove si piò solo immaginare
quale cielo potrebbero accogliere, qui da me c'è un carcere vuoto, una caserma vuota delle chiese sconsacrate ed altri edifici che occupano solo lo spazio che hanno sempre occupato e servono per non farti perdere l'orientamento, in più sono orrendamente puntellati e penosamente illamierati
ti bacio e speriamo sempre

Kat

il 20/03/2004 alle 22:17

vedo che hai avuto il tempo di pensare...bene!
anche a napoli e forse soprattuto come ha cantato il mio poeta, certi paesaggi si somigliano a dire il vero sono brutti eppure affascinanti
t.v.b.
grazie e baci ai pupi
Kat

il 20/03/2004 alle 22:21

lo sai che certe volte sei tu la mia musa
o l'anima delle tue parole
o tu

lu

musa
amorevolissimevolmente

il 20/03/2004 alle 22:24

Vedi tesoro che il nostro essere bambini si somiglia
ma in fondo sei diventato un pirata no?
Io andavo a giocare in quella che chiamavamo la
casermaccia, dove immaginavamo i misteri e ci faceva pure un pò paura, i miei non volevano perché era un luogo pericoloso, quando lo scopriva mio padre, per farmi capire che potevo farmi male, mi faceva male lui
allora pensavo pure che avesse ragione
sto ridendo
e ti bacio
Kat

il 20/03/2004 alle 22:30