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Utente eliminato
Pubblicata il 18/03/2004
S'acerba lo sguardo
ai primi bagliori,
lentamente, e si richiude,
temendo nuove
luci appuntite:

ruvide brillano
le false melodie del giorno.

Poi prendo a vivere
e mi tocca
muovermi, meccanico,
per non dare nell'occhio,
e audace,
sorridere malcelato sangue;

ma
resta,
nell'ombra,

quel viscido ronzìo di morte
che non mi dà pace.
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Ricchi di metafore questi tuoi versi e intensi ad andare ad affondare proprio dove il sangue ancora sgorga, celarlo per chi lo ha sentito come proprio e della sua carne quel sangue è difficle impresa.
Bei versi !
Zordoz

il 19/03/2004 alle 14:02