Folle o savia,
ribollente o pacata,
da rancore inesplorata!
Crisalide di un'arma,
gravida e spuntata,
che uccidere saprebbe
se duro mirasse.
A distrar tentazioni
cruente e vermiglie,
una insaziabile bocca
di baci infiniti,
e mani insistenti,
affondar magnetiche dita...
e ribellione finita!
Anche lo specchio
eccitato e fremente,
gusta il frangersi
della mia ira,
in plastiche figure
infernali e divine,
a scoprirmi languida
da estasi assassine!
Traviata da perdizione,
strappata da incubazione,
nutrirmi solo e soltanto d'amore!
Odore di morte
nel
respiro di vita,
a spegnermi rabbia,
a illudermi ancora!