PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/03/2004
Terra arida
sbattuta dai venti.
Profilo aspro
di un Paese antico,
che come Roma
ha conosciuto
la gloria
e che adesso
giace per terra
abbandonata
a se stessa
in balia degli Unni
maniaci
di pellicole fotografiche.


Fra i vetusti sassi
sonnecchia la serpe
aspettando la preda.


Tra l'inebriante
profumo
dei pistacchi tostati
rivedo te,
caro amico Nikòs.
Ballavi
al tempo del sirtàki,
ascoltavi Melina Mercuri
e Mikis Thèodorakis,
stimavi Panagoulis,
aborrivi i colonnelli
e lo zomos
e sgranando il komboloi
ridevi
come un matto
per il mio greco
un pò...ortodosso.
Ricordi?
le canzoni stonate
urlate
a squarciagola
brindando
a Bacco e a Venere
col vino di Dafnì?

A nulla son servite
le ghirlande d'agli
appese........
Bello era quel mare,
quel Paese
Ma.......


Fra i vetusti sassi
sonnecchia la serpe
aspettando la preda
e poi....
sgusciando fulminea
se la fa sua.
ridevi come un matto

  • Attualmente 2/5 meriti.
2,0/5 meriti (2 voti)

Profondo e sentito canto d'amore che rapisce il cuore ... è così difficile scrivere in maniera dolce e carica di immagini di sentimenti così gravi e dolorosi ... eppure tu lo fai in un modo unico ... da gran maestro ... la chiusa è incommentabile tanto mi ha commosso ... unisco anche il commento all'altra tua di oggi ... decisamente legate ma con stili diversi ... si uniscono in voce unica nella malinconia di una perdita immensa ... ti abbraccio!
Cristiana

il 16/03/2004 alle 23:28