PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/03/2004
Se rane cadono dal cielo
non è un esodo biblico
o un flagello imprevisto e furibondo
di locuste. Il ragno tesse la sua tela
simile a seta
lo sguardo si disperde sulle case addormentate.
Un fedele amico mi accompagna in questo viaggio
con occhi rossi infuocati di salgemma
per queste piazze di lattice
e di cristalli luccicanti.
- Una leccata al francobollo e via,
prorompe un nuovo viaggio –.
Ardono le circostanze
e le sementi degli occhi,
le auto, i cassonetti
e pure i cani in branco come squali
adunati tutto intorno
per un cordone militare minaccioso.
Si accorcia la memoria,
si fa più breve il passo
più vero e religioso il gesto
puro riflesso di un fondo
residuale e volitivo
di coscienza

E la pornografia è cannibalismo
l’uovo del parvati a 85 è cannibalismo
cannibalismo è questo amore
che mi hai lasciato in dono,
questa pena
che prima di tutto è ansia
di rimanere ancora in vita.
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (1 voti)

Le rane che cadono dal cielo è un'immagine che mi ha fatto ripensare al film "Magnolia" che go trovato stupendo, quel che si legge in seguito potrebbe essere invenzione surreale se non si percepisse contestualmente un attaccamento alle possibilità reali delle "cose che capitano" per citare ancora il film. ed infatti il tutto riporta alla terrenità di un abbandono e che produce deliri ma come è evidente nella chiusa rafforza il desiderio di vevere.
molto gradita
un bacio
Kat

il 15/03/2004 alle 19:09

Piace anche a me molto quel film. E mi piacque molto a suo tempo. Comunque quella delle rane è una "leggenda" con una vita propria aldilà dell'utilizzo che ne ha fatto il film. Come dici tu le mie parole evocano senza dubbio l'idea di un abbandono ai paradisi artificiali. ma fai bene a dare una particolare attenzione al significato del finale...

Grazie tante
Antonio.

il 15/03/2004 alle 19:22