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Pubblicata il 12/03/2004

L’ho rincontrata bella e splendida nel suo abito fatto dal nulla.
L’ho rivista fissando i suoi occhi profondi e persi nell’eterno.
L’ho riabbracciata e il gelo mi ha cullata.
Ancora una volta è passata accanto a me,
mostrandomi la sua maestosità e il suo potere.
Sfiorando le corde di un’antica arpa
la sua lontana melodia arriva e danza tra noi
che ciechi ormai non vediamo
danza tra lacrime e singulti.
Lei …mia amica,
mia Signora
eterna e silente porterà danni e stragi
ma mesta si ritirerà soffrendo
per una pace che mai riceverà.
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E' un altra poesia splendida e terribile nella sua tematica e nella sua struttura stilistica... te l'ho già scritto ma ugualmente te lo ripeto: hai un modo di scrivere assolutamente particolare che mi ricorda il grandissimo Edgar Allan Poe. Bacio a te.
Michele

il 13/03/2004 alle 12:01