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Pubblicata il 11/03/2004
Tremano i mandorli alla febbrile potatura
del vento d'autunno: funebre giardiniere,
dal viso di nembo e dalle mani di roncola,
che la sua immota parola di freddo maggese
stende su un verde campo di fiori d'oblio.
Su in alto nel cielo, ch'è quasi un guanto,
si dissolve ogni ombra: astioso segugio
e truce sentinella che ci accompagna
alle sbarre lunari della nostra notte; poi...
d'un tratto, una breccia nel grigio!
E sotto uno stilo di sole, rapido, sboccia
un anemone solitario e una farfalla
confusa si sveste del suo caldo bozzolo,
quasi classico baracane; ma già è ridiscesa
la tenebra, ancor più celere della luce;
ed io resto solo in questo sepolcreto
di alberi spogli: gelide tombe anonime.
Mi soffermo a contemplare l'ombra
che sfuma ogni tonalità, muta il volto
delle cose, nidifica nelle vene della pietra
e nelle asole e i risvolti dei perigoni:
barbaro simulacro della nebbia nei trivi.
Ma qual è il colore dell'ombra?
È il viola, il blu, il grigio, il nero...
o riflette i toni di ciò su cui protende
le mani? E se così fosse, intorno a me
e al mio umore fosco, calerebbe un manto,
come un sipario, di quale colore?
E come tremano i mandorli al vento
d'autunno, così io rabbrividisco
al lento passaggio dell'ombra.

27/9/'02
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Jul

Il colore dell'ombra cangia continuamente, non si può fermare, è come il colore dei pensieri: inarrestabile.
Ciao,
Jul

il 13/03/2004 alle 16:04

Cara Jul,
temo tu abbia frainteso il significato dei miei versi: esso, infatti, non è "scientifico": non mi propongo di stabilire oggettivamente se l'ombra abbia colore blu, nero. etc.; il significato è piuttosto metafisico, introspettivo, empirico.
Il colore dell'ombra, infatti, diviene, specie negli ultimi versi, metafora dell'umore umano, e specialmente di quella condizione esistenziale chiamata malinconia, che così bene Durer ha rappresentato nella sua celebre incisione intitolata Melancolia I.
Ciao, Francesco Tigani

il 14/03/2004 alle 20:55