Si è fermata la pioggia,
quei sacramenti di nuvola
che chiamiamo lacrime celesti,
e tutto è freddo
come se immobile
l'incanto del giorno
si fosse smarrito
dentro gli occhi
d'oscuro navigante
in cerca di requie
tra le remote vie
di un testo oscuro
criptico come i simboli
che usiamo per dipingere
le case di bianco
cercando d'imprimervi
l'impossible chiarore della luna
facendolo fuoriuscire dalle nostre bocche
silenziose per il rispetto
umili al cospetto
di così tanta grazia
nelle cose che parlano
inudibili lingue.