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Pubblicata il 10/03/2004
Lì resta il suo trenino (Dalla lettura di "Prendemmo la città dopo un intenso bombardamento" di F.Pessoa)

Era lì, raggomitolato
Nel suo vuoto,
triste specchio senza melodia:
la sua piccola mano
intimidita,
tenero raggio,
additava un cielo di carta;
occhi rapiti
dai rimbombi,
dai sorrisi prepotenti- inumani scarti-
avvezzi all'orgoglio;
inclini le parole,
inclini i gesti,
quello è l'ordine.
Lì resta il suo trenino, colori vivaci, quasi impietosi:
Un canto soffocato,
senza rimorso
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Molto bella, immagini evocative e d'originale espressione. IN particolare m'è piaciuta questa sequenza: "inclini le parole,
inclini i gesti,
quello è l'ordine."
Un caro saluto!
Axel

il 11/03/2004 alle 13:29