Ho visto gli angeli morti,
nel fango freddo
di un'esistenza a pezzi,
dileguarsi, di nascosto,
in forme d'ombra
che più non si distinguono;
ruvido sembra e migrabondo
il sorriso che pensosa
abbozzi, distante e disperata,
guardandomi.
Alle volte basta poco
per smorzare le nebulose
infernali che ti cantano dentro
rosse musiche di morte,
Marja, e sorridere
al destino un'esistenza diversa.
Tu, non smettere mai
di guardarmi, ne ho bisogno,
terribilmente: guardami,
come la prima volta,
e poi guardami ancora
e amami, come sai,
finchè il mio basta
tremi il suo dolce delirio
sulle tue labbra ebbre di vita.