Era seduta sulle gote del tempo
ed ingoiava solitudini e silenzi
mentre il giorno si apriva
a coda di pavone
Minuta quanto una statua cinese
la dama mise il piede sulla grande scacchiera
spinta dalle mosse del vento
A metà strada, tra il bianco ed il nero,
incontrò un fante che le suggeriva i colori
da stendere al sole
E sillabava la gioia e il futuro
sulle note di un canto straniero
nell’attesa dell’abbraccio
di un arcobaleno.
OLIMPIA